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L’America’s Cup è da sempre palcoscenico di sfide epiche non solo in mare ma anche fuori, nella gestione degli eventi e nelle dinamiche tra i team che vi partecipano. La prossima edizione del 2027, prevista a Napoli, ha già acceso i riflettori su una controversia che vede protagonisti il team svizzero Alinghi Red Bull Racing e il Defender, Emirates Team New Zealand. Al centro del dissidio, le modalità di scelta della città ospitante e la condivisione delle decisioni riguardanti il protocollo dell’evento.

Critiche alla gestione delle decisioni

Il team Alinghi Red Bull Racing non ha tardato a esprimere il proprio dissenso riguardo le scelte operate da Emirates Team New Zealand. La squadra elvetica, tramite un annunciato comunicato stampa, ha puntato il dito contro l’assenza di un accordo condiviso con il Challenger of Record, Athena Racing, riguardante la location dell’evento. Nonostante l’entusiasmo per la scelta di Napoli come sede, la maniera in cui è stata effettuata questa scelta suscita più di un interrogativo, soprattutto considerando l’importanza delle implicazioni logistiche e economiche per tutti i team coinvolti.

Accordi non condivisi e mancanza di trasparenza

Uno degli aspetti maggiormente contestati da Alinghi Red Bull Racing è relativo al contratto siglato in maniera unilaterale con la città di Napoli da parte di Team New Zealand. Tale accordo, comprendente anche le Challenger Series per la Louis Vuitton Cup, è stato considerato inaccettabile dal team svizzero, in quanto venderebbe diritti su cui i neozelandesi non avrebbero potestà. A questa critica si aggiunge il problema della mancanza di trasparenza sui termini dell’accordo, un fattore che genera dubbi sulla legittimità della scelta della sede senza un consenso allargato a tutti gli attori chiave della competizione.

Verso un protocollo condiviso

Nel cuore del dibattito vi è la ricerca di un’intesa che possa garantire equità e sostenibilità commerciale per tutte le parti coinvolte nell’America’s Cup. Alinghi Red Bull Racing si dice fiduciosa sulla possibilità di trovare un accordo che stabilisca regole chiare e condivise per l’organizzazione delle regate. L’obiettivo è quello di creare un evento che possa rappresentare un successo sia dal punto di vista sportivo sia commerciale, sfruttando la suggestiva cornice di Napoli per valorizzare al meglio l’evento velico più prestigioso al mondo.

Le contese fuori dal campo di regata fanno parte della lunga storia dell’America’s Cup, ma ciò che non cambia è il desiderio di tutti i partecipanti di competere in un contesto di massima lealtà e trasparenza. La strada verso l’edizione del 2027 si annuncia già avvincente, con la speranza che le acque si possano placare per fare spazio a una competizione memorabile sul golfo di Napoli.