TAMPERE, Finlandia – L’Italia dell’atletica leggera ha scritto una pagina indimenticabile della sua storia sportiva. Agli Europei Under 20, la staffetta femminile della 4×100 ha conquistato uno storico oro, regalando un’emozione indimenticabile e stabilendo un nuovo primato nazionale di categoria. Un successo che profuma di rivincita, talento e futuro, e che ha illuminato la pista di Tampere, in Finlandia.
Una rivincita che sa di gloria
Il cammino delle azzurre verso il podio più alto non è stato dei più semplici. Dopo una qualificazione che aveva visto l’Italia eliminata, e poi ripescata in seguito alla squalifica della Germania, le ragazze hanno affrontato la finale con una determinazione incredibile. Hanno saputo resettare mentalmente e affrontare la gara decisiva con una lucidità e una forza da campionesse.
Il quartetto, composto da Alice Pagliarini, Elisa Valensin, Margherita Castellani e Kelly Doualla, ha messo in scena una prestazione straordinaria. Nonostante un passaggio di testimone non perfetto tra le prime due frazioniste, l’Italia ha saputo reagire, sfruttando al massimo il talento delle sue atlete.
Doualla, una volata da antologia e un crono Record
Il momento chiave della gara è stato senza dubbio l’ultima frazione. Affidata alla fenomenale quindicenne Kelly Doualla, già oro nei 100 metri, la staffetta ha trovato il suo slancio decisivo. Doualla ha coperto la sua frazione in un incredibile 10.30, una progressione regale che ha sbaragliato la concorrenza e ha portato l’Italia a un risultato storico.
Con un tempo finale di 43.72, le azzurre hanno demolito il precedente primato nazionale di categoria, e hanno fatto registrare il quarto tempo continentale U20 di sempre. Un risultato che non ha lasciato scampo alle avversarie: Gran Bretagna (43.98) e Polonia (44.07) si sono dovute accontentare, rispettivamente, di argento e bronzo.
Un successo storico per l’Italia
Questa vittoria è la prima della storia in questa specialità per l’Italia agli Europei U20. Un successo che premia il talento di una generazione di atlete eccezionali e che fa ben sperare per il futuro dell’atletica italiana.

