In un caldo pomeriggio ad Acapulco, il giovane tennista ligure Matteo Arnaldi ha tentato l’impresa contro il gigante del tennis mondiale, Alexander Zverev, numero 2 del ranking ATP. In un match che si è protratto per quasi tre ore sulle rapide superfici in cemento del torneo ATP 500 messicano, Arnaldi ha dimostrato coraggio e talento, pur cedendo infine di fronte all’esperienza e alla solidità del tedesco.
Un primo set all’altezza delle aspettative
Il duello ha preso il via con un primo set caratterizzato da un’intensa battaglia al servizio, dove entrambi i giocatori hanno saputo sfruttare le proprie armi migliori per mantenere il comando degli scambi. Arnaldi, sotto l’egida del suo coach Alessandro Petrone, ha esibito una notevole varietà di gioco, mescolando sapientemente colpi di potenza a delicati tocchi, che gli hanno permesso di trionfare nel tie-break con un convincente 7-2, dopo aver resistito a una pressione crescente da parte di Zverev.
Cambia il vento nel secondo set
Nonostante l’ottimo avvio, il secondo parziale ha visto il cambio di rotta a favore del tedesco. Arnaldi ha accusato una flessione nei colpi da fondo, con un incremento degli errori forzati, specialmente dal suo dritto. Zverev ha sfruttato questa opportunità, conquistando il break decisivo e mantenendo poi il servizio per chiudere il set 6-3, dimostrando una volta di più il suo calibro mondiale nel gestire i momenti chiave della partita.
Un terzo set a caccia di riscatto
Il terzo e decisivo set ha seguito un copione simile al precedente, con Arnaldi che ha cercato di rientrare in partita, lottando per ogni punto. Nonostante due occasioni per riaprire i giochi, complice una scelta tattica azzardata su un pallonetto, il ligure non è riuscito a convertire le possibilità di contro-break. Zverev, con un ace finale, ha messo il sigillo sul match, avanzando agli ottavi dove lo aspetta l’americano Learner Tien.
I numeri del match
Analizzando le statistiche, il match si è rivelato incredibilmente equilibrato sotto molti aspetti, con entrambi i giocatori che hanno messo in campo il 64% delle prime di servizio e hanno vinto il 78% dei punti su quelle palle. Tuttavia, è stata l’efficacia nei momenti cruciali a fare la differenza: Zverev ha saputo annullare tutte e tre le opportunità di break concesse, mentre Arnaldi ha ceduto in due delle quattro occasioni offerte all’avversario.
L’incontro tra Matteo Arnaldi e Alexander Zverev ad Acapulco è stata una dimostrazione di come nel tennis moderno i dettagli possano ribaltare il risultato. Il giovane italiano ha dimostrato di poter contendere con i grandi nomi dello sport, offrendo una prestazione che, nonostante la sconfitta, promette bene per il futuro.