VENETO, Italia – Il ciclismo femminile ha celebrato la sua nuova classica, la prima edizione della Veneto Women 2025, e ha trovato subito una regina degna di nota: Silvia Persico. La bergamasca della UAE Team ADQ ha messo in scena un finale di corsa da manuale dell’audacia, trasformando un potenziale rientro in volata in un trionfo in solitaria che la proietta nella storia di questa nuova competizione.
Il successo di Persico non è stato solo frutto di gambe eccellenti, ma di una lettura tattica illuminata negli ultimi chilometri, un vero capolavoro di tempismo che ha lasciato le sue rivali, già logorate da una gara estenuante, senza alcuna possibilità di risposta.
La trama: dalle fughe solitarie all’alta tensione
La corsa, fin dalle prime fasi, ha mostrato un piglio aggressivo. A oltre settanta chilometri dal traguardo, la giovane Sara Luccon (Top Girls Fassa Bortolo) ha rotto gli indugi, lanciandosi in una fuga coraggiosa che ha toccato un vantaggio massimo di oltre tre minuti. Il suo tentativo è stato successivamente affiancato da Livielle Ongarato (Horizons Cycling Club – Team 1971), uscita dal gruppo quando mancavano 56 chilometri.
La UAE Team ADQ e la Movistar, consapevoli del pericolo e della necessità di non lasciare troppo margine, hanno assunto l’iniziativa nell’inseguimento. Il lavoro congiunto, mirato a mantenere alta l’andatura, ha rapidamente annullato i tentativi di fuga: Ongarato è stata ripresa a −35 km, mentre l’azione su Luccon si è spenta a −24 km. La velocità imposta dal plotone ha causato una selezione naturale e severa, riducendo drasticamente il gruppo delle pretendenti alla vittoria.
Lo scontro finale: Reusser vs Tattica UAE
La gara è esplosa sulle rampe finali della salita delle Torricelle a circa nove chilometri dall’arrivo. Marlen Reusser (Movistar Team), la specialista svizzera delle prove a tempo e delle azioni di forza, ha sferrato il suo primo attacco. La reazione della UAE Team ADQ è stata immediata e decisiva, con le compagne di Persico brave a chiudere prontamente il varco e a rimettersi in testa al gruppo.
L’azione si è infiammata a sette chilometri dal traguardo, quando Reusser ha commesso quello che si sarebbe rivelato un errore fatale: ha scelto di marcare stretta Eleonora Camilla Gasparrini, non chiudendo un buco tattico che ha permesso a un terzetto pericolosissimo — composto da Mireia Benito, Elisa Longo Borghini e Silvia Persico — di prendere margine. La Reusser, fiutato il pericolo di perdere il controllo della gara, ha dovuto spendere energie preziose per ricucire, riportandosi sul terzetto.
L’affondo decisivo: un rientro e subito l’attacco
Il finale è stato un susseguirsi di stoccate del trio della UAE, intenzionato a sfiancare le rivali. Ma la mossa vincente è stata una vera e propria impresa di audacia individuale.
A poco più di un chilometro dalla conclusione, Silvia Persico, che in quel frangente sembrava leggermente attardata e fuori dai giochi, ha trovato la forza per riagganciarsi al gruppo di testa. Invece di posizionarsi per la prevedibile volata finale, la bergamasca ha preso un’iniziativa sbalorditiva: non ha esitato, non ha guardato indietro, ma ha tirato dritto.
Il suo attacco, portato con una foga inaspettata, ha sorpreso tutte le avversarie, stanche e concentrate su Reusser e Longo Borghini. Persico ha guadagnato immediatamente un margine decisivo, che ha saputo difendere con tenacia. Ha tagliato il traguardo in solitaria con circa trenta secondi di vantaggio, un margine enorme per un finale così concitato, firmando un trionfo memorabile.
Il podio è stato completato da Marlen Reusser (2∘ posto), che ha aggiunto un altro, amaro, piazzamento d’onore alla sua carriera, e da Eleonora Camilla Gasparrini (3∘ posto), battuta in volata dalla svizzera. La favorita Elisa Longo Borghini ha dovuto accontentarsi della quinta posizione, testimonianza della difficoltà e della selettività tattica di questa prima edizione della Veneto Women.

