Fonte: Instagram: mclaren https://www.instagram.com/p/DIJXDUMos_F/

Nel cuore del Medio Oriente, il Gran Premio d’Arabia Saudita si è rivelato un campo di battaglia vibrante per i titani della Formula 1, con la McLaren che emerge in modo prepotente durante la seconda sessione di prove libere. Sul tracciato di Jeddah, lungo 6174 metri e disseminato di 27 curve, i piloti si sono confrontati in una sfida di velocità, abilità e strategia, con la scuderia di Woking che ha dimostrato una supremazia indiscutibile.

Supremazia McLaren a Jeddah

La scuderia McLaren ha lasciato un’impronta indelebile sul circuito cittadino di Jeddah, confermando le previsioni della vigilia. I suoi piloti, Lando Norris e Oscar Piastri, hanno dominato la sessione, mettendo in mostra una prestazione eccezionale. Norris, il britannico, ha stabilito il miglior tempo di 1:28.267, mentre il suo compagno di squadra, Piastri, lo ha seguito da vicino con un distacco di soli 0.163 secondi. La coppia ha sorpassato le aspettative, con Max Verstappen in Red Bull che ha chiuso terzo, nonostante un tentativo eroico di tenere il passo con i leader.

Caratteristiche tecniche della pista

Il tracciato di Jeddah si distingue per le sue peculiarità tecniche, con una predominanza di curve veloci che esigono efficienza aerodinamica e capacità di guidare con il piede costantemente sull’acceleratore. Sebbene il circuito offra tre zone DRS, le opportunità di sorpasso rimangono limitate a causa della mancanza di punti di decelerazione netta e di una carreggiata non particolarmente ampia. Le condizioni del manto stradale e le sollecitazioni laterali sulle gomme aggiungono elementi di sfida per i piloti, evidenziando l’importanza della precisione nella guida.

Sfide per la concorrenza

Mentre la McLaren ha celebrato il successo, altri team e piloti hanno affrontato sfide più complesse. Charles Leclerc, sulla sua Ferrari, ha lottato contro problemi di sottosterzo nelle curve più lente, finendo in quarta posizione a quasi mezzo secondo di distanza dai leader. Sorprendentemente, Carlos Sainz, ora in Williams, ha mostrato una prestazione notevole nonostante il passato in Ferrari, piazzandosi immediatamente dietro a Leclerc.

La Mercedes, invece, ha trovato difficoltà maggiori. George Russell e Kimi Antonelli non sono riusciti a interpretare efficacemente la pista, posizionandosi rispettivamente in settima e undicesima posizione. Lewis Hamilton ha incontrato svariate complicazioni, facendo segnare solamente il tredicesimo tempo, risultato lontano dalle aspettative per un pilota del suo calibro.

Incidenti e sospensioni

La sessione è stata segnata anche da un episodio di tensione, con l’incidente di Yuki Tsunoda della Red Bull, che ha impattato violentemente contro le barriere. Sebbene il pilota giapponese non abbia riportato conseguenze fisiche, l’incidente ha causato la sospensione della FP2 e la chiusura anticipata delle prove, lasciando un’aria di incertezza e preoccupazione per la sicurezza in pista.

In conclusione, la seconda sessione di prove libere del Gran Premio d’Arabia Saudita ha offerto spunti di riflessione importanti sia sulle performance delle squadre sia sulle condizioni tecniche del circuito, delineando un quadro competitivo pieno di sfide e rivincite in vista delle prossime gare.