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Dietro le porte blindate di Maranello si sta consumando una vera e propria rivoluzione. Mentre il mondo esterno si concentra sulle prestazioni in pista, il team principal Frederic Vasseur sta ridisegnando la struttura interna della Ferrari in vista del cruciale cambio di regolamento del 2026. È una mossa audace, un cambio radicale che sta portando a un’inesorabile ondata di nuovi arrivi ma anche, e forse in modo più sorprendente, a partenze significative di ingegneri di spicco. La strategia di Vasseur è chiara: non limitarsi a un’evoluzione, ma innescare una vera e propria scossa per preparare la scuderia alla prossima era della Formula 1. Una mossa rischiosa, ma che a Maranello ritengono necessaria per tornare a dominare.

L’esodo di Ingegneri e il richiamo di Binotto

Le partenze, infatti, sono più di un semplice turnover. L’uscita di figure chiave sta alimentando interrogativi, soprattutto in virtù della loro destinazione. L’aerodinamico Enas Tas, specializzato nel raffreddamento, ha scelto la strada di Brackley, unendosi alla rivale Mercedes. Ma il movimento più preoccupante è senza dubbio quello in direzione di Hinwil, casa della Sauber che tra due anni diventerà a tutti gli effetti il team Audi. È qui che l’influenza di Mattia Binotto, ex team principal di Maranello, è evidente. L’ex capo tecnico, forte della sua conoscenza degli organigrammi Ferrari, sta attirando a sé ingegneri di alto profilo come l’esperto di galleria del vento Ioannis Veloudis e, soprattutto, i due specialisti di Power Unit Wolf Zimmermann e il suo vice Lars Schmidt. La scelta di Binotto è strategica: affidarsi a ingegneri di grande esperienza per creare una nuova Power Unit che, a partire dal 2026, si dividerà equamente tra potenza endotermica ed elettrica.

Rimescolare le carte in un momento cruciale

A Maranello, tuttavia, si risponde con i fatti, rimpiazzando le uscite con innesti di spessore. L’arrivo di Franck Sanchez, ingegnere aerodinamico proveniente proprio dalla Sauber, compensa in parte le partenze e va a rinforzare un reparto nevralgico sotto la guida di Diego Tondi. Nel settore Power Unit, l’area più colpita, è stato nominato responsabile Davide Mazzoni, un uomo di fiducia che avrà il compito di guidare lo sviluppo del motore del futuro. La Casa di Maranello non sembra allarmata dalle perdite, sottolineando che i sostituti sono già al lavoro. Eppure, le voci di corridoio dipingono un quadro meno roseo: secondo i ben informati, la Mercedes avrebbe già un vantaggio significativo sul fronte del nuovo propulsore. È una situazione delicata, perché in un momento di transizione così importante, la stabilità sarebbe stata preferibile. Invece, Vasseur ha scelto la via del cambiamento radicale. Vedremo se questa “scossa” porterà ai risultati sperati o si rivelerà un azzardo. A pagarne le conseguenze, in un senso o nell’altro, saranno i piloti Charles Leclerc e Lewis Hamilton, che attendono di scoprire se la loro futura vettura sarà all’altezza delle loro ambizioni.