In un mondo che corre veloce, anche il ciclismo si trova a fronteggiare i cambiamenti, talvolta rischiando di perdere pezzi della sua storica tradizione. Un esempio lampante è la Gand-Wevelgem, classica del ciclismo che giunge alla sua 87esima edizione e che, anno dopo anno, sembra cedere un poco del suo fascino tradizionale. Un tempo teatro prediletto delle grandi stelle del ciclismo a pochi giorni dalla Ronde, quest’anno la competizione vedrà l’assenza di molti nomi di spicco, destinati a brillare al Giro delle Fiandre.
Un percorso tra storia e sfida
Il tracciato della Gand-Wevelgem parla da solo: 250 chilometri di distanza, con partenza da Ypres, incastonata nella memoria collettiva come teatro di sanguinose battaglie durante la Prima Guerra Mondiale. La gara, considerata forse la più accessibile tra le classiche della Campagna del Nord, presenta una prima metà pressoché priva di insidie significative. Ma è nella seconda parte che la competizione rivela il suo vero carattere, introducendo un circuito che impone ai corridori di affrontare due volte i cosiddetti “muri” – Scherpenberg, Baneberg, Monteberg e Kemmelberg – non necessariamente in quest’ordine. A 34 chilometri dal traguardo, le asperità cessano, segnando un possibile preludio a una volata finale.
L’assenza dei big e i favoriti della corsa
La scomparsa di figure emblematiche come Pogacar, van der Poel e van Aert dal roster di questa edizione solleva dubbi e interrogativi sulle possibili dinamiche della gara. Tuttavia, il ciclismo sa sempre come offrire spettacolo, grazie alla presenza di atleti capaci di infiammare la competizione. Mads Pedersen del team Lidl-Trek, con il numero uno sulla schiena e due vittorie precedenti all’attivo, si conferma come il favorito indiscusso e detentore del titolo. Al suo fianco, figure come Michael Matthews del Team Jayco AlUla, abile in questo genere di corse, promettono di rendere la competizione vibrante. In assenza di una netta prevalenza sui muri, potrebbe aprirsi il varco per una volata mozzafiato, mettendo in luce velocisti quali Jonathan Milan, Jasper Philipsen e Tim Merlier.
In sintesi, la Gand-Wevelgem si appresta a scrivere un nuovo capitolo della sua lunga storia, tra assenze significative e la promessa di nuovi eroi. In un panorama ciclistico in continua evoluzione, questa classica dimostra ancora una volta che, nonostante le variazioni e le sfide, lo spirito della competizione rimane immutato, capace di sorprendere e appassionare.