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Nella cornice esclusiva della Accor Arena di Bercy, il Grand Slam di Parigi ha segnato l’inizio del World Tour di judo 2025, evento che ha catturato l’attenzione non solo per le vibranti competizioni ma anche per l’introduzione di nuove regole stabilite dalla Federazione Internazionale di Judo (IJF) in vista delle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Le modifiche regolamentari, che includono il ritorno dello yuko e del Reverse Seoi Nage, nonché l’abolizione della squalifica in caso di “head dive”, hanno aggiunto un ulteriore livello di anticipazione e analisi per atleti e appassionati. Anche se l’Italia non è salita sul podio, la prestazione degli azzurri a Parigi ha offerto diverse note positive, gettando le basi per un percorso di crescita in vista degli impegni imminenti.

Incredibili prestazioni degli azzurri nonostante le sfide

I rappresentanti italiani al Grand Slam parigino si sono distinti per il loro impegno e la qualità delle loro prestazioni. Tra i quattro atleti impegnati, tre erano olimpionici dei Giochi di Parigi 2024, dimostrando il livello di esperienza e talento che il judo italiano ha da offrire. Manuel Lombardo, in particolare, ha brillato, entrando nel torneo come numero 2 mondiale nella categoria -73 kg e con un recente argento mondiale nel 2023 al suo attivo. La sua partecipazione ha catalizzato l’attenzione del pubblico e degli esperti, ponendo le basi per attese molto alte.

Sfide e riscatto in prospettiva

Nonostante le ambizioni e una serie di vittorie convincenti, Lombardo è incappato in uno scoglio difficile in semifinale, confrontandosi con il suo rivale di lunga data Akil Gjakova, che aveva già messo in difficoltà l’italiano nei quarti di finale delle Olimpiadi estive. Successivamente, Lombardo ha dovuto cedere anche nell’incontro per la medaglia di bronzo, dimostrando come lo sport, nel suo imprevedibile svolgersi, sappia alternare momenti di trionfo a episodi di riflessione e crescita. Tuttavia, il potenziale di Lombardo rimane indiscusso, con la speranza di vederlo raggiungere nuovi traguardi già agli Europei di fine aprile in Montenegro.

Le promesse del futuro

L’Italia del judo, oltre ai già noti talenti, può contare su giovani emergenti pronti a lasciare il segno. Irene Pedrotti, ad esempio, ha dimostrato di essere sul percorso giusto per raggiungere l’élite del judo mondiale, con una prestigiosa quinta posizione nel Grand Slam parigino nella categoria -70 kg. La sua traiettoria ascendente dopo i settimi posti agli Europei e ai Mondiali del 2024 rappresenta un segnale estremamente positivo per il futuro prossimo.

Conclusioni e prospettive

Nonostante un Grand Slam di Parigi senza medaglie, l’Italia ha dimostrato di avere atleti di spessore in grado di competere al massimo livello internazionale. Con ulteriori dieci judoka italiani attesi al prossimo Grand Slam di Baku, le aspettative rimangono elevate, nella certezza che il percorso intrapreso sotto il segno delle nuove regole IJF possa condurre a successi significativi in vista di Los Angeles 2028. La strada è ancora lunga, ma gli indicatori di crescita sono evidenti e promettenti per il judo italiano.