Jannik Sinner sull’Equipe
Il trionfo dell’Italia in Coppa Davis è finito in prima pagina anche in Francia, dove l’Equipe ha analizzato il momento del nostro tennis: “E’ una nazione appassionata che ama questo sport e investe molto nei tornei Futures, Challengers, ATP e WTA, offrendo molte opportunità per guardare e giocare a tennis”.
Capitolo Jannik Sinner: “L’uomo che è numero uno del mondo dall’ultimo Roland Garros ha anche beneficiato dell’emulazione. Matteo Berrettini (oggi 35°) è stato top 10 e finalista a Wimbledon (2021), e il suo coetaneo Lorenzo Musetti (17°) si è dimostrato capace di alcuni lampi di genialità prima di lui. Oggi l’Italia conta sei giocatori tra i primi 50: i tre citati, oltre ai meno spettacolari ma molto solidi Flavio Cobolli (32°), Matteo Arnaldi (37°) e Luciano Darderi (44°)”.
“Almeno altrettanto importante di questa densità è l’età dei protagonisti. Ad eccezione di Berrettini (28 anni), tutti hanno meno di 25 anni. Dei ventuno giocatori sotto i 25 anni attualmente presenti nella top 50 ATP, cinque sono italiani: più degli Stati Uniti (4), della Repubblica Ceca (3), dell’Argentina (2) e della Francia (2). Non solo sono lì, ma aspettano solo di restarci e di scalare la classifica, per chi non si chiama Sinner. Non solo gli italiani vanno molto d’accordo tra loro, ma i successi di alcuni alimentano anche la fiducia degli altri. (…) A sottolineare l’ampio spettro di questa squadra, domenica, mentre la squadra di Coppa Davis trionfava, altri due giocatori italiani hanno vinto tornei Challenger: Luca Nardi (21 anni) in Italia e Fabio Fognini (37 anni) in Spagna”.
“Pur non ospitando tornei del Grande Slam, l’Italia organizza un Masters 1000 (gli Internazionali BNL d’Italia), tornei dei circuiti principali ATP e WTA e un gran numero di tornei delle categorie Challenger e Futures. ‘I giocatori più giovani ricevono wild-card e quelli che hanno il ranking per entrare nel draw possono giocare in Italia invece di sprecare energie per viaggiare’, sottolineava Berrettini qualche anno fa. Il tutto a costi inferiori e in un ambiente più controllato. In questo modo, la formazione può essere accelerata, soprattutto durante il pericoloso ma essenziale periodo di transizione tra il mondo dei tornei junior e quello dei professionisti. Nel 2024, solo gli Stati Uniti organizzano più tornei Futures dell’Italia (40 contro 33 e 29 in Francia, per fare un confronto) nel circuito maschile”.
Fonte: sportal.it
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