Fonte: Instagram: maratonaroma https://www.instagram.com/p/ByHdtQvg4qh/

Nel cuore della Capitale italiana, l’edizione 2025 della Maratona di Roma si è distinta come un evento senza precedenti, attirando una folla straordinaria di 28.000 partecipanti provenienti da tutto il mondo. Con 126 nazioni rappresentate, questa 30ma edizione ha segnato un record di partecipazione, consolidando la maratona come una delle più affascinanti e internazionalmente riconosciute competizioni podistiche in Italia. Il percorso, sviluppatosi tra i più suggestivi e storici luoghi della città, da una via all’altra di una Roma che si è rivelata non solo un palcoscenico sportivo ma anche una testimonianza vivente della storia e della cultura.

Una partenza da imperatori e un arrivo da eroi

Le strade di Roma, solitamente percorse da turisti e amanti della storia, per un giorno si sono trasformate in pista per gli atleti. Dalla maestosa partenza dai Fori Imperiali fino al traguardo al Circo Massimo, passando accanto a monumenti che hanno segnato epoche, i runner hanno avuto l’occasione unica di competere in uno scenario mozzafiato. Il percorso ha abbracciato alcuni dei più celebri siti della città, come il Colosseo, il Foro Italico, piazza del Popolo, via del Corso, piazza di Spagna e piazza Navona, offrendo a partecipanti e spettatori uno spettacolo unico nel suo genere.

Dominio keniano e orgoglio italiano

La gara maschile ha visto una netta supremazia keniana, con Robert Ngeno che ha tagliato il traguardo per primo con il tempo di 2h07:35, seguito da un serrato gruppetto di connazionali. In tutto, le prime sette posizioni sono state appannaggio degli atleti keniani, testimoniando ancora una volta l’eccellente livello di preparazione e competenza nel lungo percorso. Tra gli italiani, Daniele Meucci si è distinto per la sua prestazione, piazzandosi ottavo con un tempo di 2h12:43.44, mentre Luca Parisi ha concluso la sua corsa tra i primi dieci, confermando l’alto livello dei runner italiani in una competizione tanto prestigiosa.

Un traguardo al femminile di resistenza e velocità

Anche nella competizione femminile è stato il Kenya a dominare, con Betty Chepkwony che ha dimostrato una forza e una determinazione esemplari, trionfando con un tempo di 2h26:16. Di rilievo il secondo e terzo posto, occupati rispettivamente da un’atleta etiope e un’altra keniana, che hanno completato il podio con prestazioni che hanno evidenziato il crescente livello di competitività anche nella categoria femminile. La miglior italiana, Ayse Sonmez, ha conquistato l’ottava posizione, rappresentando con orgoglio il talento nazionale in una cornice internazionale.

Un evento che oltrepassa lo sport

Questa edizione della Maratona di Roma non è stata soltanto una competizione sportiva, ma ha rappresentato una festa di partecipazione globale, un momento di incontro e scambio culturale tra atleti di diverse nazionalità. La presenza di un numero così elevato di partecipanti da ogni angolo del mondo sottolinea l’importanza dello sport come mezzo di unione e comprensione reciproca, capace di oltrepassare le barriere linguistiche e culturali. Roma ha offerto una volta di più la sua straordinaria bellezza come scenario di un evento che va ben oltre la semplice competizione sportiva, incarnando i valori di resistenza, impegno e passione che sono alla base dell’atletica leggera.