Ma c’è di più. L’ITIA, l’agenzia antidoping del tennis, ha stabilito che la violazione è stata accidentale, causata dalla contaminazione di un farmaco da banco. Swiatek ha assunto un integratore per il jet-lag, ignara della presenza di una sostanza proibita.
La tennista polacca ha già scontato parte della squalifica saltando alcuni tornei importanti, ma dovrà restare ferma ancora per pochi giorni.
Ma la storia non finisce qui. La WADA, l’agenzia mondiale antidoping, potrebbe decidere di intervenire e fare ricorso al TAS. Sarà interessante capire se l’agenzia deciderà di approfondire la questione.
Un caso che fa discutere. Da un lato, la comprensione per un errore in buona fede. Dall’altro, la necessità di tutelare la pulizia dello sport.