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WINSTON-SALEM (USA) – Ci sono vittorie che non sono solo numeri su un tabellone, ma storie da raccontare. E la partita di Lorenzo Sonego contro l’americano Stefan Dostanic è stata una di queste. Il numero 35 del mondo, contro il 412 del ranking, si è ritrovato a lottare con il cuore in gola in una sfida che ha avuto del folle, oscillando tra il dominio assoluto e il baratro della sconfitta. Dopo quasi tre ore di battaglia, il risultato finale, 6-3 6-7(3) 7-6(3), non rende giustizia al dramma, alla tensione e alla tenacia che hanno contraddistinto il match. Alla fine, però, la sua maggiore esperienza e la sua grinta hanno prevalso, regalando a “Sonny” il pass per gli ottavi di finale dove affronterà lo spagnolo Jaume Munar, già giustiziere del connazionale Mattia Bellucci.

L’illusione del dominio: un inizio in scatto e sicurezza

La partita di Sonego era iniziata come un’esecuzione perfetta, una dimostrazione di superiorità che lasciava presagire una vittoria rapida e senza intoppi. Il piemontese ha subito messo sotto pressione l’avversario fin dai primi game, e dopo aver mancato una palla break iniziale, ha rotto gli indugi nel sesto gioco, capitalizzando alla grande l’occasione. Quello strappo è stato decisivo per la prima frazione. Il servizio di Sonego era un’arma letale, concedendo appena tre punti in tutto il set e chiudendo con un autorevole 6-3. La sensazione era quella di un match saldamente in pugno, una passeggiata verso il turno successivo.

Il precipizio: un crollo inaspettato e la perdita del controllo

Il secondo set ha ribaltato completamente il copione, trasformando una partita sicura in un incubo improvviso. Sonego ha subito un break in avvio e ha perso la fluidità del suo tennis, accumulando una quantità inusuale di errori non forzati. Le occasioni per il doppio break da parte di Dostanic si sono moltiplicate, ma l’azzurro è riuscito a resistere e a controbrekkare nel settimo game, in un sussulto d’orgoglio. Ma il servizio ha continuato a dargli problemi, costringendolo a lottare fino all’ultimo per non cedere il set. L’inevitabile tie-break è stato un altro colpo al cuore. Dostanic ha dominato con un netto 7-2, approfittando delle incertezze di Sonego, che ha perso la lucidità nei momenti decisivi.

La grande fuga: quando la forza di volontà sostituisce la tecnica

Il terzo set è iniziato nel peggiore dei modi, con l’azzurro che ha subito l’ennesimo break in apertura. Sembrava la fine. Ma è stato qui che Sonego ha mostrato perché è amato da tutti i suoi tifosi: la sua incredibile forza di volontà. Con una carica agonistica da guerriero, il piemontese si è rimboccato le maniche, ha lottato su ogni palla e, nell’ottavo game, ha trovato il contro-break decisivo che ha riequilibrato le sorti del match sul 4-4. Da quel momento, ogni punto è stato una guerra. Sonego ha annullato una palla break cruciale sull’11° gioco e, pur mancando ben tre match point sul servizio di Dostanic, non si è disunito. Nel tie-break, la sua esperienza e il suo sangue freddo hanno finalmente avuto la meglio, chiudendo l’incontro con un 7-3 che ha fatto esultare il suo angolo.

Numeri da battaglia e la prossima sfida

Le statistiche riflettono perfettamente la natura complessa e drammatica del match. Il 70% di prime di servizio in campo di Sonego e il 74% di punti vinti su di esse sono numeri da top player, che gli hanno permesso di non crollare del tutto. Ma il 48% di efficienza con la seconda, così come il rapporto tra vincenti (28) e gratuiti (48), dimostra una giornata di nervi tesi e di gioco a tratti confusionario. Alla fine, però, la cosa che conta è il risultato. Sonego ha superato un ostacolo insidioso e ora si prepara ad affrontare Jaume Munar, un altro giocatore solido e un avversario molto temibile. Sarà un’altra prova di carattere, ma dopo aver vinto una battaglia del genere, Lorenzo sa di poter superare qualsiasi cosa.