Giornata al cardiopalma oggi  a Indianapolis con Regan Smith che si riprende  il  record del mondo nei 100 dorso nuotando 57.13,  stile liberisti e stile liberiste  che hanno scaldato i motori per quelle che domani si annunciano come battaglie all’ultima bracciata e Robert Finke che sembra essersi limitato alla qualifica negli 800 stile per riservare il meglio per Parigi.

Prima di parlare dei protagonisti della quarta giornata voglio portarvi però al cuore dei trials americani. Si potrebbe pensare che un simile evento di selezione sia aperto soltanto a quella manciata di atleti che può realmente competere per un posto in squadra ma ogni fase eliminatoria è composta mediamente da 7/8 batterie per gara, 200 delfino e 1500 stile libero compresi. Eppure i tempi limite di partecipazione erano tutt altro che semplici da nuotare. Per chi si intende di nuoto parliamo per esempio di 49.9 nei 100 stile libero maschi o 55.7 in quelli femminili, tempi oltretutto abbassati rispetto ai precedenti trials.

E’ un dato che  da  l’idea della profondità del nuoto americano ma anche di come i trials siano concepiti come una vera e propria festa e non di un evento riservato a pochi, per far percepire al mondo intero tutti la grandezza del  movimento americano sia in termini di qualità che di quantità. Non solo, per completare lo spettacolo, Indianapolis ha cambiato nome alle principali vie dedicandole ai grandi campioni del nuoto ed è stato allestito  un vero e proprio villaggio con un museo, cartonati a grandezza reale dei campioni con cui confrontarsi e campioni in carne e ossa che si alternano per foto e autografi. I trials in definitiva cercano di sfruttare in tutto e per tutto il faro che le Olimpiadi punta sul nuoto una volta ogni quattro anni

Ma veniamo alla vasca. Regan Smith ha stabilito i sui primi record del mondo nel 2019 a 17  anni a sorpresa di tutti , soprattutto a sua sorpresa, nei 100 e 200 dorso. A un anno dalle Olimpiadi tutti la davano per la grande favorita per l’oro, dirò di più, tutti le avevano già assegnato l’oro olimpico. Troppo per una ragazzina di soli 17 anni. A peggiorare la situazione ci pensò il covid con tutte le sue restrizioni e il rimandare le Olimpiadi. Quando fu possibile tronare a gareggiare il pensiero di Regan fu quello di non voler più nuotare i 200 dorso, chiedeva al suo allenatore di iscriverla in altre gare e quando ai trials 2020 alzando lo sguardo vide il numero 3 a fianco al suo nome dopo la finale dei 200 dorso, provò un senso di sollievo. Sono passati 3 anni e Regan ha cambiato molte cose, ha continuato, viste le sue doti a gareggiare anche in altre gare con risultati notevoli, ma è tornata ad amare il dorso e a riprendersi il record del mondo nei 100.

Ci è voluto del tempo, un cambio tecnico, una nuova squadra e l’aiuto di uno psicologo che tutt’ora la segue per farla rinascere perché essere un grande talento può essere tutt altro che semplice.

Bobby Finke avrà la possibilità di difendere il suo titolo olimpico negli 800, 800 che saranno orfani del tunisino Hafnaoui ma con Super Greg, gli australiani, Wiffen e i tedeschi pronti a strapparglielo . Le semifinali dei 100 stile libero registrano Il ritorno ad altissimo livello di Caeleb Dressel e di Simone Manuel, assenti negli ultimi anni dal palcoscenico internazionale, ma non solo, la stella nascente Jack Alexy ha fatto segnare al mattino uno stratosferico 47.08  e in semifinali i primi 4 atleti si sono inseriti nelle  primissime posizioni al mondo, domani la finale sarà puro spettacolo.

Vi lascio segnalandovi che Katie  Ledecky  in una batteria dove avrebbe potuto nuotare in tranquillità senza problemi di qualificazione fa registare un tempo che sarebbe bastata a Tokyo per vincere l’argento.

Per oggi è tutto, vi aspettiamo domani su sport2u!