NEW YORK, USA – In una giornata che ha infiammato i campi di Flushing Meadows, il torneo di singolare femminile ha offerto una vera e propria rassegna di emozioni, dimostrando ancora una volta che il tennis è uno sport di nervi, di cuore e di pura sopravvivenza. Il secondo turno della parte bassa del tabellone non è stato un semplice elenco di vincitori, ma una serie di racconti avvincenti, dove le campionesse hanno dovuto dimostrare di essere all’altezza del loro rango e le guerriere hanno lottato fino all’ultimo respiro per un posto al sole. Mentre i pronostici sono stati rispettati per le grandi favorite, la storia del giorno è stata scritta da chi ha dovuto superare l’impossibile per avanzare, trasformando ogni match in una battaglia indimenticabile.
La Regina sotto assedio: la battaglia inaspettata di Iga Swiatek
Il tabellone aveva designato per la polacca Iga Swiatek, testa di serie numero 2, un incontro che sulla carta non avrebbe dovuto destare preoccupazioni. Contro l’olandese Suzan Lamens, il primo set si è svolto esattamente come previsto, con la polacca che ha imposto la sua legge chiudendo in un lampo con un autoritario 6-1. Sembrava la classica formalità per una delle giocatrici più dominanti del circuito. Ma il tennis, si sa, ama le sorprese e le ribellioni. La Lamens si è rifiutata di accettare il suo destino, ha alzato il livello del suo gioco e ha cominciato a mettere in difficoltà la campionessa polacca.
La partita si è trasformata in un duello psicologico, una battaglia di nervi in cui la certezza di Swiatek ha iniziato a vacillare. La Lamens ha risposto colpo su colpo, ha recuperato una solidità inattesa e ha sorpreso la polacca, conquistando il secondo set con un 6-4 che ha lasciato il pubblico attonito. Si andava al terzo set, un territorio inatteso per la favorita. Ma è proprio in questi momenti che si vede la stoffa dei campioni. La battaglia si è fatta ancora più intensa, con entrambe le giocatrici che davano fondo a tutte le loro energie. Alla fine, l’esperienza e la classe di Swiatek hanno prevalso. Con un 6-4 che ha messo fine a due ore e sette minuti di pura agonia sportiva, la polacca ha conquistato il pass per il turno successivo, ma con la consapevolezza di aver superato un esame più difficile del previsto.
Ritorno in grande stile e conferme d’autorità: Gauff, Osaka e il resto del gotha
Mentre Swiatek lottava, le altre grandi favorite hanno rispettato il loro ruolo, pur non senza difficoltà. Coco Gauff, la beniamina di casa e terza testa di serie, ha affrontato la croata Donna Vekic in un match che ha mostrato tutta la sua forza mentale. Il primo set è stato un’autentica guerra di nervi, con la Vekic che ha venduto cara la pelle e ha costretto Gauff a un tie-break combattuto, vinto per 7-6(5). La tensione del primo parziale ha però liberato Gauff nel secondo, che ha chiuso la pratica con un netto 6-2, dimostrando di avere le carte in regola per andare avanti.
La vera notizia del giorno, tuttavia, è arrivata dalla racchetta di Naomi Osaka. La campionessa giapponese, due volte vincitrice a New York, ha travolto l’americana Hayley Baptiste con un secco 6-3, 6-1 in poco più di un’ora. La sua prestazione è stata un ritorno al passato, una dimostrazione di forza e di precisione che l’ha resa una delle giocatrici più dominanti del circuito. Un segnale forte che Osaka è tornata e non ha intenzione di fermarsi. Non sono mancate le conferme anche per le altre favorite, con Amanda Anisimova (7-6(2), 6-2 contro Maya Joint), Ekaterina Alexandrova (6-2, 6-2 contro Xinyu Wang), Beatriz Haddad Maia (6-1, 6-4 contro Viktorija Golubic) e Maria Sakkari (6-3, 6-1 contro Anna Bondar) che hanno rispettato il pronostico con prove di grande autorevolezza.
Le sopravvissute: cronache di un giorno da eroine e guerriere
Il vero cuore del secondo turno, però, ha pulsato lontano dai campi principali, in match che sono stati autentiche maratone. Marta Kostyuk e la turca Zeynep Sonmez hanno dato vita a una battaglia epica di due ore e trentaquattro minuti, con l’ucraina che ha prevalso con un punteggio di 7-5, 6-7(5), 6-3. È stata una prova di forza, di resistenza e di puro coraggio, con entrambe le giocatrici che hanno lottato su ogni punto, senza mai darsi per vinte.
Un’altra battaglia si è consumata tra Karolina Muchova e la veterana romena Sorana Cirstea. In un match che ha avuto tutto, due tie-break, cambi di direzione e una lotta senza tregua, è stata la ceca a prevalere con un punteggio di 7-6(0), 6-7(3), 6-4. Un’altra vittoria che ha dimostrato la sua capacità di sopravvivere in condizioni estreme.
E poi c’è stata l’epica rimonta della polacca Magdalena Frech, testa di serie numero 28, contro la statunitense Peyton Stearns. Sotto di un set, la polacca ha trovato le energie per ribaltare la partita, chiudendo con un 6-7(6), 6-3, 6-2 al termine di una battaglia di due ore e quarantadue minuti.
Il brivido del tie-break decisivo è stato il teatro della vittoria più drammatica della giornata. La francese Diane Parry ha eliminato la messicana Renata Zarazua, autrice dell’eliminazione a sorpresa di Madison Keys, con un punteggio di 6-2, 2-6, 7-6(7). In un tie-break mozzafiato, la Parry ha dimostrato di avere i nervi saldi per affrontare la pressione e conquistare una vittoria che vale un intero torneo.
Il secondo turno del tabellone femminile si è chiuso con il trionfo delle guerriere, di quelle che non hanno avuto paura di lottare e che hanno dimostrato che nel tennis, a volte, la vittoria più grande è la sopravvivenza. La storia di questo US Open è appena iniziata, e le battaglie di oggi hanno già fissato il livello di drammaticità e intensità che ci aspetta nei prossimi giorni.

