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NEW YORK, USA – C’è un’energia diversa che si respira nel secondo giorno degli ottavi di finale femminili a Flushing Meadows. Un’aria elettrica, fatta di attese, speranze infrante e, soprattutto, di storie. La parte bassa del tabellone si è ridisegnata in un solo pomeriggio, con risultati che hanno confermato la gerarchia del tennis femminile, ma hanno anche raccontato di ritorni, rivincite e sogni spezzati. È stata una giornata di dominio, una danza di forze in campo che ha visto emergere chi aveva più fame, più fiducia e una missione chiara: raggiungere la vetta.

Naomi Osaka, la furia ritrovata e l’addio amaro di Gauff

La notizia che ha fatto più rumore, e che ha scosso il cuore del pubblico americano, è stata l’eliminazione di Coco Gauff per mano di una ritrovata Naomi Osaka. L’ex campionessa di questo torneo, dopo un periodo di alti e bassi e un rientro difficile, ha finalmente ritrovato il “corridoio delle migliori”, quel senso di direzione e di potenza che l’aveva resa una delle giocatrici più temute del circuito. Con un 6-3 6-2 perentorio, la giapponese ha messo la parola fine a un torneo estremamente complicato per la giovanissima americana, che ha lottato per tutta la settimana contro i problemi al servizio. Il suo recente cambio di tecnica, sebbene promettente per il futuro, ha rivelato tutta la sua vulnerabilità nei momenti di maggiore pressione. Osaka, al contrario, è apparsa in una forma strepitosa, quasi catartica dopo lo spavento del turno precedente contro Daria Kasatkina. La sua vittoria non è solo un avanzamento di tabellone, ma la certificazione di una rinascita sportiva e mentale che il mondo del tennis attendeva con impazienza.

L’unica battaglia: Muchova e Kostyuk, un match degno di un palcoscenico più grande

In un pomeriggio di partite dominate da un lato, c’è stato un match che ha fatto eccezione, un duello all’ultima palla che ha tenuto il pubblico incollato al campo. Stiamo parlando della sfida tra la ceca Karolina Muchova e l’ucraina Marta Kostyuk. Nonostante la qualità e l’intensità della partita, gli organizzatori hanno deciso di posizionarla sul Grandstand e non sul Louis Armstrong Stadium, una scelta che ha scatenato qualche polemica. L’unica giustificazione, per quanto debole, è stata la contemporanea presenza di Venus Williams nel doppio con la canadese Leylah Fernandez. Ma con una Muchova in campo, lo spettacolo non manca mai. E a posteriori, la scelta si è dimostrata un errore: il match, l’unico lottato della giornata, è stato una vera e propria prova di forza e di carattere da parte di entrambe le giocatrici. Alla fine, l’ex finalista del Roland Garros ha avuto la meglio, chiudendo con un drammatico 6-3 6-7(0) 6-3 che ha premiato la sua esperienza nei momenti cruciali.

Il muro polacco: Iga Swiatek, la forza della natura che non ammette dubbi

C’era chi sperava in una grande prestazione di Ekaterina Alexandrova contro la numero due del mondo Iga Swiatek. D’altronde, la russa aveva viaggiato a una media stellare, perdendo appena dieci game in tutto il torneo fino agli ottavi. Ma la realtà ha superato ogni aspettativa. In tutti i sensi. La polacca ha letteralmente dominato il confronto sul Louis Armstrong Stadium, con un perentorio 6-3 6-1 che ha fatto crollare ogni speranza dell’avversaria. La forza, la precisione e l’intensità di Swiatek sono un’altra cosa, un livello di gioco che pochi al mondo possono raggiungere. Dopo qualche dubbio iniziale di inizio stagione, la polacca sembra aver ritrovato la sua migliore forma, trasformandosi in un muro impenetrabile e in una forza della natura che non ammette repliche.

L’occasione di una vita: Anisimova cerca la rivincita contro la sua Bestia Nera

La notte dell’Arthur Ashe Stadium, che non ha visto grande lotta nel match maschile, ha comunque regalato una gioia enorme al pubblico di casa. Amanda Anisimova, forte della sua posizione di numero 8 del seeding, ha legittimato il suo ruolo e la sua crescita battendo la brasiliana Beatriz Haddad Maia con un devastante 6-0 6-2. Una vittoria schiacciante che la proietta nei quarti di finale. Ma il vero regalo per l’americana è l’avversaria: Iga Swiatek. Per Anisimova, questa non è solo una partita, ma un’occasione di rivincita. Un anno fa, nella finale di Wimbledon, la polacca le inflisse un brutale 6-0 6-0, un risultato che non rendeva giustizia all’enorme livello che l’americana aveva mostrato nel torneo, in cui era riuscita a battere anche una giocatrice del calibro di Aryna Sabalenka. Ora, il destino offre ad Anisimova la possibilità di vendicare, per quel che è possibile, quell’umiliante sconfitta, in un match che sarà una battaglia di nervi e orgoglio.

Il quadro si completa. Le Regine si affronteranno

La giornata si chiude con il quadro dei quarti di finale della parte bassa del tabellone femminile perfettamente definito. Da una parte, il grande ritorno di Naomi Osaka, che affronterà la tenace Karolina Muchova in una sfida di stili opposti. Dall’altra, la spaventosa potenza di Iga Swiatek, che dovrà fare i conti con la sete di vendetta di Amanda Anisimova. Sono tutti ingredienti per una serie di sfide emozionanti e piene di suspense, in cui le dominatrici di oggi dovranno affrontare nuove, difficili, prove.