NEW YORK, FLUSHING MEADOWS – C’è un momento, in ogni carriera, in cui il talento deve fare i conti con la propria storia. Per Naomi Osaka, quella storia si era interrotta per quattro lunghi anni. L’ultima volta che l’ex numero uno del mondo aveva calcato il palcoscenico di una semifinale Slam era stata agli Australian Open, un trionfo che aveva segnato la sua ascesa. Oggi, sull’Arthur Ashe Stadium, quel lungo digiuno è finito. Osaka ha messo in scena la sua personale redenzione, sconfiggendo la ceca Karolina Muchova con un punteggio di 6-4 7-6(3), e prenotando il suo posto tra le prime quattro degli US Open 2025. Una vittoria che va oltre il mero risultato, testimoniando un ritorno al tennis che conta, fatto di colpi potenti e di una ritrovata solidità mentale.
La svolta: dalla tensione al dominio (Primo Set)
Il match è iniziato con una tensione palpabile, con Muchova che ha cercato subito di mettere pressione in risposta, guadagnandosi una palla break già nel game d’apertura. Osaka, tuttavia, ha saputo fare affidamento sul suo servizio, una delle sue armi più letali, per uscire dall’angolo. Per gran parte del set, la partita è rimasta in perfetto equilibrio, una sfida di nervi in cui ogni punto sembrava poter cambiare le sorti del parziale. È stato solo al nono gioco che la giapponese ha elevato il livello del suo tennis. Con una serie di risposte precise e giocate aggressive, Osaka ha spezzato il muro della ceca, prendendosi il break e chiudendo il set sul 6-4. Un successo che ha sancito la sua superiorità nel momento cruciale della frazione.
Una prova di carattere: l’infortunio, il cuore e la freddezza (Secondo Set)
La seconda parte del match è stata inevitabilmente condizionata dall’infortunio di Muchova, che ha accusato un problema alla coscia sinistra e ha dovuto ricorrere al medical timeout. La ceca, pur con evidenti limitazioni nei movimenti, ha dimostrato un coraggio incredibile, cambiando tattica e cercando il vincente immediato per limitare gli scambi. Questo suo approccio ha dato i suoi frutti inizialmente, portandola a strappare il servizio a Osaka nel primo game. Ma la reazione della giapponese è stata immediata, con un contro-break che ha riportato le cose in parità. Il set è stato un’altalena di emozioni, con Muchova che, nonostante il dolore, si è portata a servire per il set sul 5-4. Ma Osaka si è fatta trovare pronta: ha risposto con precisione, ha sfruttato gli errori avversari e ha riportato il parziale sul 5-5. Si è andati al tie-break, dove la migliore condizione fisica e la freddezza della giapponese hanno fatto la differenza, chiudendo l’incontro con un netto 7-3.
Il successo di Osaka è stato il risultato di una maggiore efficacia nei dettagli, in particolare nel servizio. La giapponese ha vinto il 75% dei punti con la prima di servizio (contro il 73% di Muchova) e il 44% con la seconda, un dato nettamente superiore al 38% della ceca.
La prossima sfida: il Sogno Americano vs. Il ritorno di una Campionessa
Ora, ad attendere Naomi Osaka in semifinale, ci sarà la statunitense Amanda Anisimova, reduce dalla clamorosa vittoria su Iga Swiatek. Sarà un confronto tra due stili aggressivi e due storie di rinascita, con Osaka che cercherà di mettere a frutto la sua esperienza per raggiungere la sua terza finale agli US Open.

