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NEW YORK, USA – Il tennis, a un certo livello, non è solo una questione di tecnica e forza fisica, ma una battaglia psicologica. A un passo dalla seconda settimana di uno Slam, ogni partita è un test, una prova di resistenza, una verifica del tuo status. Jannik Sinner, il numero 1 al mondo, è arrivato al terzo turno degli US Open 2025 con il peso di un ranking che lo rende l’uomo da battere. Di fronte a lui, Denis Shapovalov, un talento cristallino ma incostante, un artista del colpo vincente che, nella sua natura, porta anche il germe dell’errore. La partita, conclusasi con il punteggio di 5-7, 6-4, 6-3, 6-3 in favore dell’italiano, non è stata una passeggiata, ma una lezione di resilienza che ha confermato, ancora una volta, la qualità più grande di Sinner: la capacità di vincere anche nei momenti più difficili.

Un gioco di ombre: il primo set e i brividi di New York

L’inizio del match è stato un gioco di ombre, un’alternanza di luci e oscurità che ha tenuto il pubblico col fiato sospeso. Dopo un avvio solido da parte di entrambi, la prima crepa nel muro di Sinner è arrivata nel quarto game. Un doppio fallo, un errore non da lui, ha aperto la porta a Shapovalov, che ha sfruttato l’occasione con una gran risposta e un dritto vincente, piazzando il primo break e portandosi sul 3-2. Il canadese, galvanizzato, ha spinto sull’acceleratore, portandosi fino al 5-2.

Ma i campioni non si arrendono. Sinner ha tirato fuori il suo spirito combattivo, ha rimontato da un altro 0-30 e, con uno scambio infinito chiuso da un pallonetto magistrale, si è procurato le palle del controbreak. Il dritto fuori di Shapovalov ha riportato il match in parità. Il set sembrava poter girare, ma il destino aveva in serbo un’ultima, crudele, sorpresa. Sul 5-6, Sinner si è trovato di nuovo sotto pressione. Sul set point, è arrivato il colpo che non ti aspetti: un doppio fallo, una macchia sul suo score, che ha consegnato il set al canadese. Un brivido glaciale ha percorso la schiena dei tifosi italiani, ma, in fondo, era solo l’inizio.

L’arte della rimonta: la lucida reazione del Campione nel secondo parziale

Se il primo set è stato un’altalena di emozioni, il secondo ha mostrato la lucidità del numero 1 al mondo. Sinner ha capito che doveva cambiare strategia, ha deciso di allontanarsi leggermente dalla linea di fondo e ha iniziato a rispondere in modo più aggressivo. Il gioco di Shapovalov era scintillante ma incostante, e l’italiano ha saputo sfruttare ogni minimo errore.

La sua pazienza è stata premiata nel settimo game. Approfittando di un passaggio a vuoto del canadese, Sinner ha piazzato un break a zero che gli è valso il 4-3. A quel punto, l’inerzia del match era cambiata. Con una calma invidiabile, ha tenuto il servizio e ha chiuso il set sul 6-4, pareggiando il conto dei set. Era una vittoria non solo di punti, ma di nervi. Sinner aveva dimostrato di saper ripartire, di saper resettare la sua mente e di tornare in campo con l’obiettivo chiaro: vincere.

La prova definitiva: il terzo set e L’anima di un fuoriclasse

Il terzo set è stato il vero crocevia della partita, il momento in cui Sinner ha dimostrato la sua vera natura di fuoriclasse. Un nuovo errore in avvio ha portato il canadese a un break, con il punteggio che è salito fino a un preoccupante 0-3. Il pubblico ha iniziato a sperare in un’impresa di Shapovalov, che si è procurato anche una palla per il 4-0.

Ma in quel momento, qualcosa è scattato in Sinner. Ha salvato la palla break con un dritto implacabile, ha chiesto un cambio di scarpe per ritrovare stabilità, e ha iniziato a giocare un tennis perfetto. Con tre palle break a suo favore, ha conquistato il controbreak che l’ha riportato in partita. Il dritto, che era stato un suo punto debole in avvio, è diventato un’arma letale. A quel punto, il morale di Shapovalov ha iniziato a crollare. Due doppi falli consecutivi hanno regalato a Sinner il break decisivo, che ha chiuso il set con il punteggio di 6-3. Era la fine della partita.

La caduta dell’avversario e la marcia trionfale

Il quarto set è stato una conseguenza naturale del crollo psicologico di Shapovalov. La sua fiducia, che era stata il suo punto di forza nei primi set, è svanita. Sinner, al contrario, era inarrestabile. Con un’efficienza disarmante, ha conquistato altri tre game consecutivi, portando il totale a nove game di fila. Il canadese ha provato a resistere, ma i suoi colpi, un tempo precisi, erano diventati incontrollabili. La sua sconfitta era solo una questione di tempo.

Con il punteggio di 6-3, Sinner ha chiuso il match dopo tre ore e 11 minuti di gioco. La sua vittoria non è solo un numero, ma un’affermazione di forza mentale, di resilienza e di maturità. Agli ottavi di finale, affronterà il vincitore tra Tommy Paul e Alexander Bublik, due avversari che gli daranno del filo da torcere. Ma dopo una battaglia come quella contro Shapovalov, Sinner ha dimostrato di essere pronto a tutto.

I numeri che raccontano una verità nascosta

Le statistiche del match, a una prima occhiata, possono apparire contraddittorie. Sinner ha chiuso con un bilancio di 31 vincenti e 36 errori gratuiti, un dato che testimonia la difficoltà della partita. Ma c’è un numero che spiega la sua superiorità: la percentuale di punti vinti con la prima di servizio. Nonostante la sua percentuale di prime in campo sia stata solo del 58%, ha vinto l’84% dei punti con essa. Un dato impressionante che dimostra la sua efficacia nei momenti cruciali. Shapovalov, invece, ha chiuso con 30 vincenti e ben 47 errori gratuiti, un dato che sottolinea la sua incostanza e il suo stile di gioco rischioso.

La vittoria di Sinner è un altro tassello nel suo percorso per diventare uno dei più grandi giocatori della storia. La sua capacità di fronteggiare la pressione, di vincere le partite anche quando non gioca al 100%, e di non arrendersi mai sono le qualità che lo rendono un campione. E, a New York, ha dato una lezione di tennis che rimarrà nella memoria di tutti.