Fonte: Instagram: chiarabeninii https://www.instagram.com/p/DLAZWgcMPdD/?img_index=1

MARSTRAND, Svezia – Ci sono giorni in cui il mare restituisce più di quanto prende e altri in cui ogni brezza sembra soffiare contro. La settimana dei Campionati Europei Open ILCA 6 e ILCA 7 nelle acque svedesi di Marstrand ha avuto un epilogo dal sapore agrodolce per i colori azzurri, un finale che ha mescolato la gioia di un argento inaspettato con l’amarezza di un podio sfumato per un soffio. L’ultima giornata di Final Series, con le sue tre regate decisive, ha dimostrato la crudeltà di questo sport, dove un intero torneo può essere compromesso in poche ore. Se da un lato l’Italia ha assistito al crollo inaspettato di una delle sue stelle, dall’altro ha potuto contare sulla resilienza e sul talento di una gioventù che promette di scrivere pagine importanti per il futuro della vela.

Il crollo inaspettato: la beffa per Chiara Benini Floriani

La storia più amara della giornata riguarda senza dubbio Chiara Benini Floriani. L’atleta azzurra era entrata nel “Day-6” da assoluta protagonista, forte di un secondo posto nella classifica generale che la poneva in piena corsa per una storica medaglia. La tensione era palpabile, l’aspettativa altissima. Ma in mare, la sorte può cambiare in un attimo, e per lei è cambiata in maniera drammatica. Con uno score odierno disastroso di 27-29-20, i suoi sogni di gloria sono svaniti in un soffio. È stata una caduta libera che l’ha fatta sprofondare dal podio fino alla decima piazza assoluta, una delusione difficile da mandare giù dopo una settimana di navigazione impeccabile. Un risultato che la relega anche dietro la connazionale Matilda Talluri, che con il suo nono posto finale e sesto tra gli europei, ha concluso il torneo da miglior azzurra in classifica generale.


L’Argento che brilla di speranza: Attilio Borio e la forza dell’Under 23

Se in campo femminile il finale ha avuto un retrogusto di beffa, in quello maschile l’Italia ha trovato un’ancora di salvezza e un segnale di speranza. Attilio Borio, pur non avendo avuto una giornata facile, ha dimostrato un grande carattere. Con parziali di 23-5-18, è riuscito a contenere i danni e a mantenere una posizione di rilievo, chiudendo al nono posto assoluto e sesto tra gli europei. Ma la sua vera vittoria è arrivata nella categoria Under 23, dove ha conquistato un preziosissimo argento europeo. Un traguardo che non solo lo consacra come uno dei talenti più promettenti della sua generazione, ma che dà un senso a tutta la spedizione azzurra, dimostrando che il lavoro svolto sta portando i suoi frutti.

Le altre voci del Tabellone: tra chi sogna e chi lotta

Il bilancio della squadra italiana è stato un mix di luci e ombre. Mentre Borio celebrava la sua medaglia, altri azzurri hanno vissuto momenti di difficoltà. Pietro Giacomoni, con il suo 17° posto assoluto e un promettente quarto posto nella classifica U23, ha dimostrato di avere stoffa, ma ha mancato il podio per un soffio. Lorenzo Chiavarini, che aveva fatto sognare in grande nelle regate iniziali, è crollato nella fase finale, scivolando in 20ma posizione. Questo mix di risultati, di podi sfiorati e di crolli inaspettati, è il sale di questo sport, un promemoria costante che ogni giorno in mare è una storia a sé, e che i conti si fanno solo all’ultimo.

Il bilancio finale: la gioventù Azzurra che sente la pressione e il futuro da scrivere

Nonostante il finale amaro per Chiara Benini Floriani, il bilancio complessivo degli Europei ILCA è un chiaro segnale di crescita per la vela italiana. Le medaglie non sono arrivate, a parte l’argento U23 di Borio, ma il potenziale è lampante. L’esperienza di una giornata così difficile, dove la pressione ha giocato un ruolo cruciale, sarà una lezione inestimabile per questi giovani atleti. La capacità di Talluri di finire tra le prime dieci, e la resilienza di Borio, dimostrano che l’Italia ha un patrimonio di talento su cui costruire. La strada è lunga, ma le basi sono solide e i prossimi obiettivi sono già fissati. Il mare svedese non ha regalato all’Italia l’oro, ma le ha offerto una preziosa lezione e la certezza che la nuova generazione di velisti è pronta a lottare per i vertici.