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CHENGDU, Cina – L’appuntamento con il destino era fissato per la semifinale, un traguardo che per l’Italia della canoa polo femminile ha purtroppo il sapore amaro di un déjà-vu. Come nella precedente edizione dei World Games, il penultimo atto del torneo si è rivelato un ostacolo insormontabile, un muro invalicabile che ha spento il sogno dell’oro. La Germania ha imposto la sua superiorità, vincendo con un netto 5-1, ma la storia non è finita qui. Per le azzurre, infatti, c’è ancora un’ultima, cruciale battaglia da affrontare: la sfida per la medaglia di bronzo, che si preannuncia come una vera e propria prova di carattere.

Il duello di nervi: l’equilibrio del primo tempo

La semifinale ha preso il via sotto il segno della tensione e della tattica. L’Italia è scesa in campo con la consapevolezza della forza delle avversarie, e la prima frazione di gioco è stata un duello di nervi, un susseguirsi di difese solide e tentativi di attacco ben arginati. Il muro azzurro ha retto bene, mettendo in difficoltà la squadra tedesca e dimostrando un’ottima tenuta mentale. A rompere l’equilibrio è stata un’unica, letale incursione di Leonie Wagner, che a 4’47” è riuscita a trovare la rete, portando la Germania in vantaggio per 1-0. Un punteggio minimo, che ha lasciato accesa la speranza di una rimonta, rendendo il secondo tempo una questione di pura adrenalina.

L’assolo tedesco: il verdetto sanguinoso del secondo tempo

Purtroppo, l’equilibrio del primo tempo è stato spazzato via da un’implacabile seconda frazione di gioco. La Germania è tornata in campo con un piglio diverso, una determinazione che non ha lasciato scampo alle azzurre. Il loro ritmo è diventato incalzante, i loro attacchi sempre più precisi e il loro dominio è dilagato inesorabilmente. A 8’19”, Svenja Schaeper ha raddoppiato il vantaggio, e poco dopo, a 4’30”, Nele Schmalenbach ha segnato il 3-0, un punteggio che ha di fatto chiuso il match e infranto il sogno della finale per l’oro. La superiorità teutonica è stata schiacciante, frutto di una preparazione atletica e di una lucidità tattica fuori dal comune.

La reazione di cuore: il punto dell’orgoglio e la nuova sfida

Nonostante il verdetto fosse ormai segnato, l’Italia non ha mollato. Quando la vittoria era ormai fuori portata, è emerso l’orgoglio azzurro. A 2’46”, Silvia Cogoni ha trovato il gol che ha spezzato il digiuno e ha regalato all’Italia un sussulto d’onore, un punto che non ha cambiato il risultato finale ma ha dimostrato la grinta e la determinazione di una squadra che non si arrende mai. Purtroppo, nel finale, la Germania ha infierito con altri due gol, segnati nuovamente da Nele Schmalenbach e Katharin Grunewald, portando il punteggio sul 5-1.

Il bilancio e le prospettive: una medaglia che vale una vita

Ora, per l’Italia, l’obiettivo è uno solo: la medaglia di bronzo. Ad attenderle c’è l’Olanda, una squadra che nella fase a gironi le aveva già sconfitte. Sarà una rivincita, una battaglia psicologica e fisica che decreterà chi salirà sul terzo gradino del podio. Dopo la delusione della semifinale, l’Italia dovrà trovare le energie e la concentrazione per affrontare quest’ultima, cruciale sfida. Il bronzo ai World Games non è un premio di consolazione, ma un traguardo di grandissimo valore, il coronamento di un percorso fatto di sacrifici e impegno. La speranza è l’ultima a morire, e le azzurre hanno un’ultima chance per scrivere un capitolo indimenticabile di questi World Games e tornare a casa con una medaglia al collo che, dopo una sconfitta così netta, avrebbe un sapore ancora più dolce.