OSAKA, Giappone – La giornata del mercoledì al torneo WTA di Osaka ha delineato i primi quattro accoppiamenti per i quarti di finale, offrendo al pubblico una miscela di tenacia, rimonte inattese e la consueta pressione sulle spalle dei favoriti. Sebbene le teste di serie abbiano, in gran parte, rispettato il pronostico, nessuna vittoria è arrivata senza sudare, a partire dalla numero uno del tabellone, Naomi Osaka, costretta a una battaglia di oltre due ore.
Il cemento giapponese ha premiato la resilienza della giocatrice di casa e la solidità delle europee Olga Danilovic e Sorana Cirstea, con una menzione d’onore per la rumena Jaqueline Cristian, autrice di una rimonta spettacolare.
La rimonta del giorno: Jaqueline Cristian ribalta il vantaggio Spagnolo
Il programma si è aperto con una vera e propria maratona psicologica vinta da Jaqueline Cristian. La rumena ha affrontato la testa di serie numero otto, la spagnola Jessica Bouzas Maneiro, in un incontro che ha richiesto un’ora e cinquantotto minuti di lotta intensa: 0−6,6−4,6−2.
L’inizio è stato un incubo per Cristian, che ha perso il set d’apertura con un netto 0−6, mostrando evidenti difficoltà ad entrare in partita. Tuttavia, la sua capacità di resettare e mantenere la concentrazione è stata decisiva. Uscita indenne dalla crisi del primo set, la rumena ha gradualmente preso il controllo del gioco nel secondo parziale. La vera svolta si è vista nel set decisivo, dove Cristian ha sfoderato la sua migliore tenuta atletica. I break decisivi, realizzati nel quinto e nel settimo game, le hanno permesso di volare via verso il 6−2 finale, convertendo il primo match point utile e guadagnando con merito il suo posto tra le prime otto.
Osaka sotto pressione: la Lamens resiste per due ore
Tutti gli occhi erano puntati su Naomi Osaka. La campionessa giapponese ha dovuto lavorare sodo per superare l’olandese Suzan Lamens, chiudendo con il punteggio di 7−6(6),3−6,6−2 dopo due ore e diciotto minuti.
La Osaka non è riuscita a scrollarsi di dosso la Lamens fin dalle prime battute. Dopo essere volata sul 2−0 nel set inaugurale, la giapponese ha subito la reazione dell’avversaria, che ha infilato quattro game consecutivi. Solo un combattutissimo tie-break ha permesso a Osaka di aggiudicarsi la frazione, dopo aver sprecato ben tre set point nel dodicesimo game. L’olandese non si è data per vinta e ha pareggiato i conti vincendo il secondo set (3−6), rompendo subito il servizio della favorita per il 2−0 iniziale.
La vera differenza, alla fine, è emersa nel terzo set. La testa di serie numero 1 ha imposto la propria classe ed esperienza nei momenti chiave, partendo a razzo con un parziale di 5−0. Nonostante un sussulto d’orgoglio di Lamens, Osaka ha amministrato il vantaggio, sigillando il 6−2 al quarto match point e tirando un sospiro di sollievo.
Solidità Europea: Danilovic e Cirstea non fanno sconti
La giornata ha visto anche due nette affermazioni europee.
Olga Danilovic, sesta favorita del torneo, ha spento le ambizioni della statunitense Ashlyn Krueger con un doppio 6−4,6−4 in un’ora e diciotto minuti. La serba ha condotto una partita tatticamente impeccabile, incentrata su un solo break decisivo per set. Nella prima frazione, il break è arrivato sul 3−2 ai vantaggi; nel secondo, sul 2−1. Danilovic è stata estremamente solida al servizio, non concedendo break point nel secondo set e chiudendo la pratica al primo match point.
Ancor più rapida è stata la vittoria di Sorana Cirstea. La rumena, forte della sua esperienza, ha liquidato la britannica Katie Boulter – colei che aveva eliminato la testa di serie numero due, Linda Noskova – con un netto 6−3,6−1 in appena un’ora e dieci minuti. Cirstea ha preso subito il comando delle operazioni, volando sul 3−1 nel primo set e mantenendo una pressione costante in risposta. Il secondo parziale è stato un monologo, con la rumena che ha costruito un inarrestabile 5−0 prima di chiudere agevolmente sul 6−1.
Con la vittoria di Cirstea, il tabellone ha perso la sua outsider più pericolosa, ma ha confermato la presenza di quattro giocatrici in grande forma in vista dei quarti di finale.

