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Scart racconta il cinema “made in” Emilia-Romagna

Da domani al 12 giugno, presso il Palazzo Municipale di Ferrara, prende il via la mostra del progetto artistico del Gruppo Hera. Attraverso le opere degli studenti delle Accademie di Belle Arti – realizzate utilizzando materiali di recupero – la multiutility celebra film, attori e cineasti legati alla nostra regione.

Scart, il progetto artistico del Gruppo Hera, approda a Ferrara. La rassegna, dal titolo “Emilia-Romagna, terra di cineasti” e realizzata grazie alla compartecipazione dell’Amministrazione Comunale, sarà allestita proprio nel Palazzo Municipale del capoluogo estense, dove rimarrà aperta al pubblico dal 13 maggio al 12 giugno 2022.

Nella prestigiosa sede saranno esposte le opere realizzate degli studenti delle Accademie di Belle Arti di Ravenna, Bologna e Firenze a partire da oggetti di uso comune giunti alla fine del loro ciclo di vita, prodotti di scarto e rifiuti di vario genere.

Ritagli di tessuti e pellami, frammenti di microchip, fogli di pluriball, bottiglie di plastica. Sono solo alcuni dei materiali a cui i giovani hanno attinto per realizzare i ritratti che compongono la mostra. Una mostra che, nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, ha come filo conduttore la celebrazione del cinema e del profondo legame della settima arte con l’Emilia-Romagna.

Le opere esposte, infatti, riprendono i volti e le espressioni più iconiche di attori e cineasti legati – per biografia o per l’ambientazione delle pellicole – all’Emilia-Romagna: Pierpaolo Pasolini, Michelangelo Antonioni, Marco Bellocchio, Pupi Avati, Monica Vitti, Stefano Accorsi, Elio Germano, e tanti altri, a rappresentare un cinema che in questa regione ha trovato terreno fertile. Sarà dunque possibile ritrovare un Pasolini intento a conversare con Laura Betti e Goffredo Parise, immortalati attraverso l’uso di soli cavi elettrici; o la Monica Vitti fotografata sul set di Deserto Rosso del maestro ferrarese Antonioni, per la quale gli studenti hanno scelto cialde di caffè e fili di rame. E poi cerniere per Gerard Depardieu, diretto da Bertolucci in Novecento, scarti di cartiera (pulper) per Marco Bellocchio, bottoni per Elio Germano nei panni di Antonio Ligabue di Giorgio Diritti e ritagli di pelle per Dominique Sanda protagonista di Novecento.

L’immediata riconoscibilità delle opere e dei loro protagonisti è stata possibile anche grazie alla collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna che, oltre ad avere curato l’intera mostra, ha messo a disposizione il suo straordinario archivio documentale: a questo gli studenti hanno potuto attingere per nutrire il loro estro, facendo rivivere in modo nuovo le figure di spicco rappresentate nelle opere di Scart.

Opere che sono anche la rappresentazione plastica dell’intento del Gruppo Hera di raggiungere, grazie al linguaggio trasversale e universale dell’arte, un pubblico sempre più vasto, sensibile e disposto a un’attenta riflessione sull’importanza sui temi dell’economia circolare. Su questi temi Scart lavora da più di venti anni, nei quali – per mano di diversi artisti – ha realizzato una collezione di oltre mille pezzi fra sculture, quadri, strumenti musicali, costumi di scena, scenografie, componenti d’arredo e di design; tutto con materiali di recupero.

“Il legame di questo territorio con arte e cinema è forte, e con questa mostra desideriamo rendere omaggio a questa connessione – dice Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera. In senso più ampio, in questa epoca segnata da ferite così profonde, questa mostra rappresenta un’occasione per contribuire a dare spazio e prospettiva alla risorsa più imprescindibile per progettare un futuro diverso: la capacità di vedere le cose con occhi nuovi, di riscoprire elementi di valore anche nelle cose che apparentemente non ne hanno, di formulare strategie nuove, creative. Inoltre, con Scart – che genera bellezza e indiscutibile pregio a partire da materiali ormai privi di valore – invitiamo a riflettere sul valore inestimabile, per la nostra società di oggi e di domani, del recupero e dell’economia circolare”.

La mostra “Emilia-Romagna terra di cineasti”, curata da Gian Luca Farinelli, Direttore della Fondazione Cineteca di Bologna, è visitabile negli spazi del Palazzo Municipale di Ferrara. A ingresso libero, è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 17.30, dal 13 maggio al 12 giugno.

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